domenica 18 marzo 2012

Secretum Vivacitas

Lo stress è un'arma doppiamente efficace: oltre a causarci una pessima situazione psicologica, ci fa vivere meno e peggio. Tuttavia potrebbe esistere un modo che può tamponare gli effetti accumulati dallo stress e portare -anche- l'arresto delle malattie degenerative.


No, non si fuma
Il Premio Nobel 2009 per la Medicina è andato a Elizabeth Blackburn della University of California, a Carol Greider della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora e a Jack Szostak della Harvard Medical School di Boston. I tre studiosi sono stati insigniti del premio per aver scoperto i telomeri, ovvero le sequenze di Dna che proteggono le estremità dei cromosomi, e l'enzima (=catalizzatore, ossia l'accelerante delle reazioni chimiche) deputato alla ricostruzione dei telomeri, la telomerasi: in particolare gli scienziati hanno individuato una specifica sequenza di Dna espressa nei telomeri che è in grado di preservare le cellule dall`invecchiamento.
I telomeri non codificano alcun prodotto proteico. Il loro ruolo è determinante nell'evitare la perdita di informazioni durante la duplicazione dei cromosomi. Se non ci fossero i telomeri, che quindi vengono accorciati ad ogni replicazione, la replicazione del DNA comporterebbe, in ogni occasione, una significativa perdita di informazione genetica. L'accorciamento dei telomeri è associato all'invecchiamento della cellula e dell'intero organismo. All'accorciamento dei telomeri è associato tutta una serie di malattie come, ad esempio, l'osteoporosi e le patologie cardiovascolari.
Lo studio è stato presentato come una scoperta in favore della longevità da una parte, e contro il cancro dall`altra: i telomeri, spiegano gli studiosi, sono infatti la difesa più importante contro i danni che i cromosomi possono subire nella fase di divisione delle cellule e costituiscono perciò la protezione principale contro l`invecchiamento cellulare.
Il segreto, spiegano gli studiosi, è nel "bilanciare" l`attività della telomerasi, che non deve essere né eccessiva, né difettosa. Nel primo caso, infatti, si potrà contrastare l`insorgenza del cancro, inibendo l`attività della telomerasi quando eccessiva, in modo da non favorire la crescita delle cellule cancerose. Nel secondo caso, invece, si potrà "favorire" l`attività della telomerasi per contrastare l`insorgenza di alcune malattie ereditarie causate da difetti della telomerasi, come alcune forme di anemia (tipo quella falciforme o mediterranea).
Ciò sarebbe in linea di principio possibile attraverso l'induzione delle telomerasi temporaneamente (per via farmacologica) o permanentemente (attraverso la gene therapy). Tali approcci, in ogni caso, non sono stati confermati da studi indipendenti sull'uomo -fino a pochi anni fa-, sebbene nel 2006 la Geron corporation abbia annunciato lo sviluppo di due possibili farmaci in grado di attivare la telomerasi. 
La riattivazione dell'enzima telomerasi nelle cellule somatiche potrebbe portare, secondo gli studiosi, ad un rallentamento o addirittura a una reversione del processo di invecchiamento (come già osservato in uno studio del 2009 sui topi).
Il DNA umano contiene già il gene che potrebbe produrre telomerasi, ma è inattivo. Sembra che sia stato scoperto almeno un attivatore specifico (il TA-65), estratto da una pianta, l'astragalus (è rappresentata di sopra). Finora non si sarebbe osservata alcuna forma di cancro a seguito della somministrazione di TA-65.
Di fatti
The astragalus root contains cycloastragenols and astragalosides, two powerful molecules that have been implicated in activating telomerase enzyme production. Research suggests that large doses of these molecules have the potential to not only prevent telomere depletion but to actually rebuild the telomere that has been already lost.
Se l'attivazione del gene produttore della telomerasi portasse all'arresto delle malattie degenerative, senza effetti collaterali negativi, il risparmio mondiale sui costi delle malattie degenerative e su molti altri costi sarebbe forse incalcolabile.

Questo articolo rappresenta il mio contributo al "Carnevale della Chimica #15".












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